IL LAVORO PART-TIME IN GIAPPONE

2017/02/23

学生ブログ

Finora ho parlato di esperienze relative al periodo in cui mi preparavo per venire qui, il biglietto, il visto, l’iscrizione alla scuola. Però c’è una cosa importante di cui mi sento di parlare e che riguarda la vita in questo paese: la ricerca di un lavoro part-time.

Quando decisi di venire qui, sapevo che almeno per un anno sarei rimasta, quindi avevo bisogno di cercare un lavoretto part-time per aiutare la mia famiglia con le spese da sostentere. È così quindi che sono arrivata in Giappone con le migliori intenzioni e la voglia di trovare qualcosa il più in fretta possibile. Devo però ammettere che qualche piccolo scoglio l’ho incontrato. Primo fra tutti la lingua.

Sapevo perfettamente che avrei dovuto studiare un po’ prima di cercarmi un lavoro, dato che a parlato ero proprio a zero, quindi diciamo che per i primi mesi del mio soggiorno in Giappone mi sono soltanto guardata intorno. Certo devo ammettere che in ogni angolo ci sono ristoranti o negozi o konbini che cercano staff, però meno sapete parlare giapponese più è difficile che vi diano retta, soprattutto perché i colloqui di lavoro in questo paese sono molto formali, con regole ben precise e un linguaggio quasi impostato che dovreste possedere per andare lontano.

Alla fine, nel mio caso, passati i primi tre mesi a studiare come una pazza, ho deciso di buttarmi e, armata del mio permesso di lavoro rilasciato dall’immigrazione, ho iniziato ad informarmi seriamente.

Vorrei aprire una piccola parentesi, o meglio fare una precisazione riguardo il permesso. Possedendo il visto studentesco, quando si viene qui appunto per studiare giapponese, non si può lavorare per più di 28 ore a settimana, ma più di questo l’importante è ricordarsi di compilare la richiesta per tale permesso, che altro non è che un timbro sul visto, anche dopo aver iniziato i corsi di giapponese. Mi raccomando, mai lavorare senza questo piccolo permesso, o si rischierè di essere espulsi dal paese.

Tornando comunque alla mia esperienza, mentre mi guardavo intorno, sentivo spesso ragazzi nella mia scuola che avevano trovato tantissime difficoltà durante i colloqui, ed iniziavo a disperare di poter trovare qualcosa col mio scarso livello di giapponese parlato, e invece un giorno, piuttosto improvvisamente, la provvidenza divina ha pensato a me.

La mia coinquilina, nonché migliore amica, lavorava da circa una settimana in un ristorante italiano, quando tornando a casa mi ha informato che un amico del suo capo aveva bisogno di una cameriera. Quale migliore occasione??? Essendo un ristorante italiano, anche se il boss è giapponese, mi sono detta, sono quasi un plus alfa, data la mia nazionalità italiana, e quindi, nervosa come non mai, sono andata a fare il colloquio.

Mi aspettavo di dovermi sedere in punta alla sedia, di dover stare dritta con la schiena come fossi un fuso e di dovermi verstire elegantissima come andassi ad una conferenza, mentre invece, mi sono trovata davanti un uomo simpaticissimo che più che un colloquio di lavoro, ha deciso i giorni in cui sarei andata ad aiutarlo. È stato credo il colloquio più veloce nella storia dei colloqui giapponesi forse, ma poco importa, ora da circa tre o quattro mesi lavoro come cameriera in un ottimo ristorante italiano, e anche se forse non sarà il mio futuro, è comunque un buon aiuto per vivere qui.

Questa è la mia esperienza, un po’ particolare e un po’ fuori dale righe in effetti. Trovare lavoro in questo paese, almeno per quanto riguarda un part time, non è difficile, ma ricordate bene che non è neanche così facile. Mai prendere sotto gamba un colloquio, perché la precisione dei giapponesi si vede anche in quei momenti, anzi, soprattutto in quei momenti!

Poi magari a qualcuno potrebbe capitare un’esperienza come la mia. Io lo auguro perché è stato davvero divertente!